Edron Turpas presenta l’album “Fishes”, Lao-tsu Productions

ImpulseJazz consiglia:

Fishes

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A Teo Ederle project with original music, arrangements and mixing by himself, which offers a scrambling of inputs, with clear references to some music of the years between 1968 and 1978 (Soft Machine, Gong, Wheater Report, Mahavisnu Orchestra, King Crimson, Nucleus, Henry Cow…), identified with various genres: Electric Jazz, Jazz-Rock, Progressive Rock with a little bit of Free Jazz, who at that time had its heyday, but also rarefied atmospheres, Ambient Music and any other input considered interesting: Ethno-Popular etc.

Daniele Pasquali: Sax

Francesco Ronzon: Guitar

Teo Ederle: Bass

Ricky Turco: Drums

https://www.facebook.com/edronturpas?fref=ts

Novità Ecm, Keith Jarrett

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Keith Jarrett

Concerts
Bregenz/München

Keith Jarrett: piano

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“I concerti di Bregenz/Monaco di Baviera sono le più brillanti registrazioni da solista dal vivo di Jarrett ad oggi, il suo livello di ispirazione è straordinario e la musica si muove più che mai su un’ampia gamma musicale ed emotiva” Ian Carr biografo di Jarrett.

Dopo “Brema/Losanna”, dopo “The Köln Concert” e dopo l’epico “Sun Bear Concerts”, il successivo sviluppo nei concerti solistici di Jarrett è quello qui documentato. Due piano solo dall’Austria e dalla Germania, registrati rispettivamente alla Festspielhaus di Bregenz e alla Herkulessaal di Monaco, luoghi noti per l’eccezionale acustica. Mentre il concerto di Bregenz è stato finora disponibile su cd,  l’esecuzione completa del concerto di Monaco è qui documentata per la prima volta. Il box set comprende 3 cd, un ampio libretto con note di copertina di Jarrett, il saggio del critico svizzero Peter Rüedi e una poesia di Michael Krüger

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Keith Jarrett

No End

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 Keith Jarrett: electric guitars, Fender bass, drums, tablas, percussion, recorder, piano

 Registrato nel suo studio di casa nel 1986, “No End” ci illumina su aspetti musicali di Jarrett finora non documentati. Lo ascoltiamo qui alla chitarra elettrica, al basso elettrico e alle percussioni e batteria, sovraincidere danze tribali di sua invenzione. “In qualche modo è successo qualcosa in quei giorni negli anni ’80 che non potrà essere ripetuto”. scrive Jarrett nelle note di copertina. ” Davvero non c’era in essere, per quanto mi riguarda nessuna premeditazione o idea di composizione nell’accezione tipica. Soltanto una sensazione, un’idea ritmica, un’idea di linea di basso o di melodia e nessuna di queste è stata messa per iscritto.

“Sulla strumentazione: “la batteria è sempre con me, in un certo senso. Sono sempre stato attratto da strumenti che si toccano direttamente senza meccanismi di mezzo. Quindi non posso dire di aver amato il pianoforte tanto quanto la batteria o la chitarra”. Ed è grazie a questi strumenti (il piano ha qui solo un cameo) che Jarrett ha plasmato uno dei suoi album più inconsueti.

Ufficio Stampa ECM in Italia.

http://ecmrecords.com

Intervista ad Alex Puddu

RegistrazioniAlBuio

In occasione dell’uscita dell’album “Registrazioni al Buio” Schema Records 2013, abbiamo incontrato il polistrumentista Alex Puddu.

CLICCA E ASCOLTA L’INTERVISTA 

 

 

 

 

 

 

 

This album is an amazing journey into the world of soundtracks and library music of the 70s. In french they would call it “Music pour l’image” and this term gives you the exact idea of the deeply evocative potential of this sequence of notes does have.

“Registrazioni Al Buio” is indeed a fresh and charming recording by a talented musician and gifted producer who brings new life to old sounds by restyling, merging, and mixing old and new musical intuitions. The result is somehow familiar if you loved the works of Lesiman, Bacalov, Pisano or the infinite genius of the maestro Morricone and his old time friend Alessandroni, but at the same time it sounds new, with echoes of ’No wave‘ intuitions à la Lounge Lizard.

There is no fine sampling job here. Everything is perfectly revived by combining vintage instruments and great knowledge of sound recording.

From the delicate opening theme of “Il Canto delle Orchidee” you are thrown into a swirl of emotions, some of whom are dark and tensive, while others are very introspective and sensual.

A true gold mine of musical gems, the album contains wonders like the mysterious enviromental sounds used to create a particular gothic pathos (check out “Mother’s Milk”) or an amazing spaced out trumpet.

With no doubt you will immediately recognize the voice of Edda Dell’Orso, the famous singer especially known for her collaboration with Ennio Morricone, who enriched a few tracks with her unique wordless singing.

As in a movie by Quentin Tarantino, where the lesson from the past is totally assimilated and reworked, but you still might be able to tell ‘what it is and where it came from’, this album is an original hommage to a ravishing musical past.

A perfect blend of the love and knowledge of the fine connaisseur and original experimentation.

An album to file alongside those old classic soundtrack masterpieces that still sound fresh and inspiring after so many years.

Luca Sartor

from  www .http://www.ishtar.it

SLANTING DOTS “Unfold”, NAU Records 2013

Slanting Dots

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SLANTING DOTS “Unfold” (NAU Records)

Disponibile da SABATO 9 NOVEMBRE 2013 in versione digitale e solida su BANDCAMP e nei negozi

Il trio si forma nel 2007 grazie alla comune frequentazione dei suoi partecipanti ai laboratori didattici del Conservatorio A. Boito di Parma.

Da subito la formazione si è orientata verso la costruzione di un suono personale, veicolo di una visione musicale capace di riflettere la contemporaneità e le sue incredibili contraddizioni. Perciballi e i suoi compagni di viaggio guardano alla musica come un grande serbatoio creativo, da cui attingere senza preoccupazioni di stile o genere. Il jazz è solo una base da cui trarre procedimenti formali che possono essere contaminati dalle conquiste della musica classica contemporanea o da dirompenti sonorità di matrice rock. La freschezza di questo approccio si riflette in brani aperti e cangianti, dove il rigore di una scrittura molto articolata è mitigato dall’impatto sonoro di improvvisazioni libere e sfrontate.

L’elettronica, largamente utilizzata, permette di ampliare la tavolozza timbrica del trio, che spazia tra sonorità jazzistiche e suggestioni sinfoniche, tra caustiche distorsioni rock e delicate improvvisazioni timbriche.

 *UNFOLD* racchiude nel titolo stesso l’essenza del disco: ogni opera prima è una scoperta, uno svelare nuove possibilità dettate dall’entusiasmo e dalla voglia di sperimentare ciò che il presente musicale suggerisce.

Perciballi ha organizzato le composizioni dopo un lungo lavoro di ricerca, iniziato nel 2010 durante il suo soggiorno olandese e concluso nella prima metà del 2013. I brani rispecchiano alcune delle caratteristiche salienti della poetica dell’autore: la compresenza di materiale jazzistico e di altro derivato dalla classica contemporanea, il tutto organizzato con un’evidente volontà di affrontare la complessità che ne scaturisce senza  paure. Razionalità e istinto convivono nella musica del trio che cancella la divisione fra esecutore e improvvisatore, per proporre un paesaggio sonoro continuo e coerente.

 *LUCA PERCIBALLI *Chitarrista, compositore e didatta. Si forma in Italia e in Olanda frequentando prestigiose istituzioni come il Conservatorio A.Boito di Parma e il Codarts di Rotterdam. Da sempre diviso tra la sua passione per l’improvvisazione e il rigore della composizione classica, propone da anni una personale visione tesa ad unire i due mondi in un tutto omogeneo. Si è esibito con importanti artisti della scena italiana ed internazionale come Roberto Bonati, Marc Ducret, Sarp Maden, Bruno Tommaso, Graham Collier, Alberto Tacchini, Renato Sellani, Enrico Intra, Mauro Ottolini; coltivando una particolare relazione professionale con il conductor Lawrence Butch Morris. Presta la sua attività di compositore ed arrangiatore per la sonorizzazione di film, pubblicità e installazioni di marte contemporanea.

 *ALESSIO BRUNO *Contrabbassista di estrazione sia classica che jazzistica, studia al Conservatorio Vecchi-Tonelli di Modena e presso il Conservatorio dell’Aja. Presta la sua opera professionale in veste di esecutore in diversi contesti jazzistici e in orchestre classiche, apparendo in trasmissioni televisive e festival, sia in Italia che in Olanda. Ha diviso il palco con artisti come Marc Ducret, Butch Morris e Benjamin Herman.

 *GREGORIO FERRARESE *Batterista e didatta dall’ampia formazione, propone la sua figura professionale in contesti sia jazzistici che pop. Ha partecipato a festival internazionali collaborando con Roberto Bonati, Graham Collier e il maestro Giorgio Gaslini, per il quale ha inciso come percussionista nel disco Gaslini Sinfonico.

 Fondata nel 2011 da Gianni Barone, la *NAU* è un progetto integrato (records, management, pictures, events) dedicato alla musica e alla cultura contemporanea. La NAU pur essendo libera da definizioni, predilige la musica improvvisata e i progetti multidisciplinari. Il proposito è quello di dare un diverso punto di vista della cultura musicale e del suo fare quotidiano, privilegiando la creatività dei giovani autori.

 link per ascolto e acquisto album digitale e CD fisico

http://naurecords.bandcamp.com/album/unfold

 web:

www.naurecords.com

www.slantingdots.com

NAU Records_COMUNICATO STAMPA

Novità discografiche Ecm Records, Ottobre 2013

Ecm Records

 

www.ecmrecords.com/Startseite/startseite.php

 

 

Ralph Towner / Wolfgang Muthspiel / Slava Grigoryan

Travel Guide

Ralph Towner: classical and 12-string guitars; Wolfgang Muthspiel: electric guitar, voice; Slava Grigoryan: classical and baritone guitars

ECM 2310

“Travel Guide” documenta l’incontro di tre chitarristi, l’americano Ralph Towner, l’austriaco Wolfgang Muthspiel ed il kazako di nascita ma cresciuto in Australia Slava Grigoryan. Questi tre musicisti hanno suonato insieme per la prima volta in Australia nel 2005 e da quel momento hanno collaborato spesso assieme. Un disco del 2009 per l’etichetta material records di Muthspiel ha documentato inizialmente il lavoro di questo trio. Poi Ralph Towner ha proposto il progetto alla ECM che lo ha registrato a Lugano nell’agosto del 2012, con la consueta produzione di Manfred Eicher. Towner è un artista chiave per ECM sin dagli esordi che datano a più di 40 anni fa, mentre Muthspiel e Grigoryan segnano con questo album il loro esordio per l’etichetta di Monaco. Grigoryan è conosciuto in Australia come eccellente chitarrista classico mentre Muthspiel è stato una figura importante del jazz transatlantico degli ultimi due decenni sia col gruppo a suo nome, sia per le collaborazioni con Gary Burton, Paul Motian e altri. Questi tre musicisti condividono un forte sentimento per la struttura, un grande senso per l’improvvisazione lirica e per lo spazio, mettendo le loro tecniche strumentali al servizio di una musica piena di grazia. Il repertorio comprende cinque composizioni di Towner e altre cinque di Muthspiel.

John Abercrombie Quartet

39 Steps

John Abercrombie: guitar; Marc Copland: piano; Drew Gress: double bass; Joey Baron: drums

ECM 2334

Il nuovo quartetto di John Abercrombie si avvale oggi del pianista Marc Copland, al suo esordio per ECM. Abercrombie e Copland sono due musicisti con alle spalle una reciproca collaborazione iniziata quarant’anni fa. Nei primi anni settanta erano entrambi membri del quartetto di Chico Hamilton e sempre insieme hanno suonato con la pionieristica band jazz-rock Dreams. In seguito, alla fine degli anni novanta, hanno rinverdito la loro partnership in diversi contesti: dal duo piano – chitarra al trio con Kenny Wheeler, fino al gruppo cooperativo Contact con Dave Liebman e Billy Hart. In quest’ultimo decennio poi, entrambi hanno avuto come membro regolare delle loro rispettive band il bassista Drew Gress. “39 steps” è frutto quindi di relazioni musicali rodate e consolidate. Gli standards jazz ed il lirismo predominano inquesto lavoro con sei tracce scritte da Abercrombie, due da Copland, un’improvvisazione collettiva ed una “decostruzione creativa” dello standard “Melancholy Baby”. Questo album, prodotto da Manfred Eicher e registrato negli Avatar Studio di New York nell’aprile 2013, esce in contemporanea col tour europeo che prevede concerti in Francia, Germania, Austria, Italia, Polonia, Ungheria e Macedonia.

Tim Berne’s Snakeoil

Shadow Man

Tim Berne: alto saxophone; Oscar Noriega: clarinet, bass clarinet

Matt Mitchell: piano; Ches Smith: drums, vibraphone, percussion

ECM 2339

Il primo album eponimo del sassofonista compositore Tim Berne con il quartetto Snakeoil è stato un trionfo per la critica: Allaboutjazz ha descritto la sua musica come “imprevedibile e fresca”. Nel sondaggio di Downbeat à arrivato come decimo tra le migliori uscite del 2012. Il critico Nate Chinen del New York Times lo ha dichiarato il miglior disco dell’anno. Jazzwise ha scritto che è un album “pieno di genuinità umana e di saggezza”. Per il Top Jazz di Musica Jazz è arrivato come terzo musicista dell’anno e quarto album nel 2012. Forte di questa accoglienza Berne ha deciso di alzare la posta con questo secondo album “Shadow Man”. Dopo quattro anni insieme, Berne e la sua band di New York – il pianista Matt Mitchell, il clarinettista Oscar Noriega ed il batterista/percussionista Ches Smith – hanno sviluppato il loro rapporto musicale come un’intesa telepatica. Il risultato di questo album in studio è una meraviglia cinetica, i sei brani di “Shadow Man” sono un connubio tra musica viscerale e cerebrale, tra montagne russe dinamiche e lirismo dolente. Un album mozzafiato di grande impatto.

Tour in Italia:

26 ottobre Cormons

27 ottobre Tarzo (Treviso) alla Cantina Cenci

28 ottobre Ferrara per il Bologna Jazz Festival

30 ottobre Parma

31 ottobre Firenze alla Sala Vanni

Aaron Parks

Arborescence

Aaron Parks: piano

ECM 2338

“Arborescence” è un termine che sta a significare qualche cosa che si struttura mettendo radici e rami, come un albero, e queste radici e rami si muovono alla ricerca dell’acqua e del sole. Il giovane pluripremiato pianista Aaron Parks ha chiamato il suo primo album per ECM “Arborescence” perché la musica di questo progetto è il frutto di una improvvisazione in solo in cui poco è stato predeterminato. L’artista racconta che i brani si sono sviluppati “come esseri viventi (…) sentivo la musica come se stesse nascendo e andando dove doveva andare, in modo arboreo”. E’ possibile percepire in questa musica, echi fugacei di Arvo Pärt e Paul Bley, Erik Satie e Kenny Wheeler; ma “Arborescence” rimane qualche cosa di intimo e personale, registrato con le luci al minimo nella calda e cristallina acustica del Mechanics Hall, a Worcester nel Massachusetts. Ascoltando con attenzione, si sente Parks sussurrare parte di una melodia con il piano, come se stesse suonando da solo a casa sua, per se stesso. E’ una poesia contemplativa strumentale “non percepita come un’intenziona cosciente” dice il pianista “ma piuttosto come qualche cosa a metà tra il sogno ed il ricordo”.

Ralph Alessi

Baida

Ralph Alessi: trumpet; Jason Moran: piano

Drew Gress: double-bass; Nasheet Waits: drums

ECM 2321

Per Ralph Alessi, l’uscita di “Baida” – il suo primo album per ECM come bandleader – è un momento magico della sua già ampia carriera. Il trombettista newyorkese è stato un eccellente improvvisatore in gruppi come quelli di Steve Coleman, Uri Caine, Ravi Coltrane, Fred Hersch e Don Byron, portando avanti al contempo vari progetti a suo nome. Ora, con “Baida”, Alessi ha creato qualche cosa di emozionante, un album che può arrivare ad un pubblico ancora più ampio per la qualità delle sue atmosfere ed il fascino delle sue melodie. Per “Baida” Alessi ha coinvolto al piano Jason Moran, al basso Drew Gress ed alla batteria Nasheet Waits. Questo quartetto di virtuosi suona con una straordinaria eleganza ma anche con una tangibile muscolarità. Il tono argenteo della tromba di Alessi, come ha detto il New York Times ha “una luminosità rotonda, come la luna piena”.

Il Pergolese

Maria Pia De Vito: voice; François Couturier: piano

Anja Lechner: violoncello; Michele Rabbia: percussion, electronics

ECM 2340

“Il Pergolese” rende omaggio al compositore del XVIII secolo Giovanni Battista Pergolesi (1710 – 1736), e indaga il suo rapporto con la musica colta e la musica popolare di Napoli, in una prospettiva fortemente contemporanea. Il testo dello Stabat Mater – tradotto in italiano da Maria Pia De Vito – e le arie d’opera, si trasformano in canzoni dalla vivida narratività, cornici aperte che forniscono la chiave per reinterpretare Pergolesi. Gli arrangiamenti di François Couturier dilatano le strutture di Pergolesi offrendo uno spazio peculiare all’improvvisazione. Questo però è un vero e proprio progetto di gruppo, un connubio tra suoni acustici e ritmi di percussioni e metalli, campionature ed elettronica in tempo reale. Le tessiture sonore crescono dense di ricchezza strumentale o si stagliano libere su paesaggi elettronici e coloristici. Il violoncello diventa voce e la voce diventa uno strumento. Il progetto è stato commissionato dal Festival Pergolesi Spontini di Jesi nel 2011. La versione del cd è stata registrata nel dicembre del 2012 a Lugano e prodotta da Manfred Eicher.

per chi volesse ascoltarli in concerto in Italia

9 novembre Napoli alla Chiesa di Donnaregina II

23 novembre Roma all’ Auditorium Parco della Musica

Ufficio Stampa ECM in Italia

Rassegna Jazz Indiehub, 8 Novembre 2013-15 Maggio 2014-Milano

NAU

INDIEHUB

Da venerdì 8 novembre presso Indiehub (via Bramante, 39 Milano – ore 19.00 – ingresso 10 euro con buffet) parte Jazz Indiehub, una serie di house concert dedicati al jazz contemporaneo ed ideati da Nau e Indiehub.

 Il programma della rassegna prevede sette concerti al mese dove si esibiranno giovani artisti autori di progetti originali quali:

Slating Dots (8 Novembre) 

Elva Lutza featuring Ester Formosa (12 Dicembre)

Rosario Di Rosa (23 Gennaio)

Clax3 (27 Febbraio)

Luca Pietropaoli (20 Marzo)

Bootstrap Trio (10 Aprile)

Paolo Calandrino (15 Maggio).

Nel corso della rassegna, inoltre, verranno realizzati sei incontri tematici tenuti da critici musicali e giornalisti come Luca Conti (Musica Jazz), Flavio Caprera (Jazzconvention), Alceste Ayroldi (Musica Jazz, Jazzitalia), Marcello Lorrai (Radio Popolare) e Gianmichele Taormina (Jazzitalia).

 Il progetto è stato ideato da Andrea Dolcino (Indiehub) e Gianni Barone (Nau) – che ne cura anche la direzione artistica – e si pone l’obiettivo di presentare nuovi progetti musicali enfatizzando, al tempo stesso, l’esperienza dell’ascolto musicale e della socializzazione.

 NAU è stata fondata nel 2011 da Gianni Barone ed è un’etichetta discografica e progetto integrato (edizioni, management, video, eventi) dedicato alla musica e alla cultura contemporanea. Pur essendo libera da definizioni, NAU predilige la musica improvvisata e i progetti multidisciplinari con il proposito di dare un diverso punto di vista della cultura musicale e del suo fare quotidiano, privilegiando la creatività dei giovani autori.

 INDIEHUB è un hub indipendente – il primo coworking dedicato alla co-produzione musicale – che nasce con l’obiettivo di fornire una infrastruttura altamente professionale e innovativa a musicisti, editori e a tutte le professionalità che convergono nella creazione e nella commercializzazione di un progetto musicale. L’idea di Andrea Dolcino, fondatore dell’hub, è quella di adattare alcune logiche dei coworking e delle warehouse alle esigenze della produzione musicale, localizzando e accogliendo figure indispensabili per il compimento di un progetto e mantenendo lo sguardo sul futuro grazie al confronto e alla condivisione.

 www.indiehub.it

www.naurecords.com