Intervista a Nina Zilli

Zilli_BossoIn occasione del concerto che si terrà il 28 Giugno a Valeggio sul Mincio (VR) abbiamo intervistato la cantante Nina Zilli.

Ascolta l’intervista 

Nina Zilli e Fabrizio Bosso saranno in tour per tutta l’estate con il loro progetto live “We Love You”

Un omaggio live alle grandi voci della musica soul: da Amy Winehouse a Nina Simone, passando per Sam Cooke, Otis Redding, Etta James, Marvin Gaye e molti altri. Un viaggio attraverso la musica di Detroit, la Motown, l’r’n’b di Memphis, il blues di Chicago e il Philadelphia sound. Il tutto rivisitato magistralmente in chiave jazz da Fabrizio Bosso accompagnato dalla voce di Nina Zilli.

Dopo l’anteprima del 15 maggio presso il Teatro Diana di Napoli, i due artisti saranno in tour da giugno a ottobre, toccando le principali città italiane.

Dopo essere stato suo ospite a Sanremo 2012 per interpretare il brano “Per Sempre” e aver condiviso con lei pochi mesi dopo l’esperienza televisiva di “Panariello non esiste”, Fabrizio Bosso ha deciso di coinvolgere Nina Zilli per realizzare un omaggio alle grandi voci del soul. Un’idea tenuta nel cassetto che ha visto la luce dopo aver conosciuto di persona l’estro e il talento della cantante piacentina.

La versatilità di Fabrizio Bosso è una delle sue virtù migliori e la scelta di Nina Zilli per accompagnarlo in questo percorso è stata pressoché immediata.

Le sue esperienze internazionali in giovanissima età l’hanno resa un’artista libera dagli schemi, con una capacità di tramutarsi e di integrarsi. Una spigliatezza e una simpatia naturali ne completano il vulcanico talento.

Oltre ai classici del soul, il repertorio di “We love you, Jazz’n Soul” comprende anche degli standard jazz interpretati dalla tromba di Bosso e alcuni dei maggiori successi della Zilli.

Sul palco ci sarà una band di musicisti eccezionali, formata da elementi scelti accuratamente da Fabrizio Bosso per le qualità non solo tecniche e strumentali ma anche per l’approccio trasversale alla musica. Al pianoforte e alle tastiere Julian Oliver Mazzariello, alle chitarre Egidio Marchitelli, al basso e contrabbasso Marco Siniscalco e alla batteria Emanuele Smimmo.

Nina Zilli e Fabrizio Bosso

We Love You TOUR

Giugno

21/6 Torino – Reggia di Venaria Reale

27/6 Lignano Sabbiadoro (UD) – Jazz Festival

28/6 Valeggio sul Mincio (VR) – Piazza San Carlo

29/6 Val Salei, Canazei (TN) – Suoni delle Dolomiti

Luglio

14/7 Roma – Villa Ada, I Concerti nel Parco

18/7 Bollate (MI) – Villa Arconati

19/7 Bari . Teatro Petruzzelli

31/7 Rimini – Corte degli Agostiniani

Agosto

1/8 Reggio Emilia – Mundus Festival

3/8 Brindisi – Torre Regina Giovanna

8/8 Cagliari – Arena Sant’Elia

12/8 Ravello (SA) – Ravello Festival

30/8 Narni (TR) – Narni Black and Soul Festival

31/8 Pordenone – Teatro Verdi

Ottobre

19/10 Catanzaro – Teatro Politeama, Festival d’Autuno

http://www.fabriziobosso.eu

http://www.ninazilli.com

Intervista a Giovanni Guidi

Giovanni GuidiIn occasione dell’uscita dell’album “The City of  Broken Dreams” Ecm Records abbiamo intervistato il pianista Giovanni Guidi.

Ascolta l’intervista 

Il pianista Giovanni Guidi, classe 1985, è uno dei musicisti più interessanti emersi sulla scena jazz italiana degli ultimi dieci anni. Con ECM ha suonato nei due album di Rava “Tribe” e “On the dancefloor” oltre ad aver pubblicato per altre etichette con diversi progetti. Lo stesso Rava ne elogia l’infinita curiosità come improvvisatore e l’inflessibile raffinatezza di tocco e gusti musicali, qualità tutt’altro che incompatibili, come Guidi dimostra.

Questo primo lavoro da leader per la ECM è un brillante insieme di brani composti dallo stesso Guidi, insieme personalissimi ed audacemente creativi, con molti scambi repentini tra i musicisti che lasciano spazio al bassista Thomas Morgan, il cui ruolo, all’interno del Guidi Trio, è forse analogo a quello di Scott Lafaro nel Trio di Bill Evans. Dal suo canto, il batterista portoghese João Lobo è un musicista assolutamente originale, in grado di donare sfumature poetiche alla musica con i suoi delicati intarsi di piatti.

 

Intervista a Paolo Fresu

fresu_trio_bigIn occasione della rassegna Rumors Festival 2013 al Teatro Romano di Verona abbiamo incontrato il trombettista Paolo Fresu che si è esibito in trio.

Paolo Fresu: tromba e flicorno

Dhafer Youssef: voce e oud

Eivind Aarset: chitarra

Clicca qui e ascolta l’intervista

Rumors nella sua prima edizione verrà ospitato nella splendida cornice del Teatro Romano di Verona, all’interno dell’Estate teatrale Veronese, nei giorni 19-20-21 giugno.

 Rumors è dedicato alla voce, alla vocalità, alla poetica del suono vocale e del suo significato.

 Voce vista come tante facce di uno stesso mezzo di comunicazione, come ruota di un superbo e maestoso pavone.

 La voce è flessibile come una spina dorsale ma al tempo stesso diventa un vocabolario delle trame della vita, essa è forma materiale che ha corpo, una mano invisibile che si proietta nello spazio.

 La voce è atto magico, sa far volare, sublimare, esplorare i reconditi spazi dell’essere e dell’esistenza stessa.

“Vis” infinita, che sa scandagliare confini e continenti.

 Il suono da sempre emoziona, la voce è il suono più completo dell’universo, non ha confini culturali o linguistici reali, sa accompagnare in altri spazi potenti, sa emozionare, esaltare, accompagnare, raccontare, educare, ci fa esprimere.

C’è chi ne ha fatto strumento di lotta e chi ne fatto strumento d’arte e di cultura.

Da sempre ne cerchiamo i confini ma non riusciamo a trovarne la fine… fortunatamente.

Dal canto al Reading, dalla vocalità teatrale alla voce come strumento musicale, alla parola come significante.

Si deve a un soggiorno scandinavo di Dhafer Youssef ed all’attività di Paolo Fresu di organizzatore del Festival Time in Jazz di Berchidda, suo paese natale, dove Eivind Aarset suonò nel quartetto di Nils Petter Molvaer(appare anche negli album Khmer e Solid Ether del trombettista, che per primi introdussero il suono del jazz norvegese in Europa), questo sconfinamento a latitudini impensabili del bellissimo duo del trombettista di Berchidda e del musicista tunisino in un trio che nasce con gli stessi presupposti di quella prima unione: spontaneità e scambio; la naturalezza dell’arte sinceramente praticata, capace di fondere nel crogiuolo della creatività intenti individuali nonché tradizioni distanti per luogo e tempo. “Ogni concerto è un viaggio – dice Paolo Fresu, in perfetta consonanza con la visione musicale di Eivind – non c’è un punto a cui si debba per forza approdare. Ci sono le composizioni e molta improvvisazione; non ci sono veri assoli, si utilizzano dei cicli, e quel che conta è l’energia collettiva, è che i musicisti siano davvero coinvolti, è l’equilibrio fra di loro.” E, ancora: “Quando si suona, ci vuole sempre una parte di dubbio. Se si sa già troppo dove si andrà, la musica non avrà la stessa intensità. Essere musicisti – ovviamente in questo senso – non è un mestiere.”

http://www.slangmusic.com/rumors/index.html

http://www.paolofresu.it/

Intervista ad Andrea Pozza in occasione dell’uscita dell’album “A Jellyfish From The Bosphorus”

Andrea_Pozza_A_JellyfishIn occasione dell’uscita di “A Jellyfish From The Bosphorus”,  il nuovo cd del di Andrea Pozza Trio,  lo abbiamo intervistato.

Ascolta l’intervista 

Il disco, edito da Abeat Records, segna il grande ritorno del pianista jazz genovese Andrea Pozza sulla scena discografica nazionale ed internazionale.

Registrato tra l’Italia e l’Inghilterra, l’album sarà supportato da un tour di presentazione che toccherà le principali città italiane.

Nove brani, tra composizioni originali e famosi standard, dove l’eleganza, la musicalità e la maestria del pianismo di Andrea Pozza, sono supportate da una ritmica affiatata, di esperienza e di altissimo livello composta da Aldo Zunino al contrabbasso e Shane Forbes alla batteria.

Il titolo del cd, “A Jellyfish From The Bosphorus” (“Una medusa proveniente dal Bosforo”, ndr), è una metafora ideata da Andrea Pozza per raccontare la filosofia che sta alla base di alcune delle sue nuove composizioni presenti in questo album. Così come le meduse che seguendo correnti misteriose si spostano di mare in mare, così le influenze di altre culture musicali arrivano fino a noi insinuandosi silenziosamente nel nostro bagaglio linguistico musicale.

www.andreapozza.it

www.facebook.com/andreapozzajazz?ref=ts&fref=ts

www.top1communication.com/single.asp?rid=267