![Mehmari](https://impulsejazz.wordpress.com/wp-content/uploads/2012/12/mehmari.jpg?w=549)
Con l’uscita del suo nuovo album “Veredas”per l’italiana EGEA REcords, abbiamo voluto intervistare Andre’ Mehmari. Polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha già inciso decine di dischi toccando gli stili più diversi, dall’avanguardia al folk. Potete leggere i suoi pensieri qui:
1. Anzitutto, vorrei ringraziarti per questa intervista, è un piacere per me presentare al pubblico italiano un artista versatile e di talento come te. Hai iniziato a suonare all’età di cinque anni e da lì ti sei dedicato a vari strumenti e alla composizione classica. Che cos’è quindi il jazz per te? Un ‘espressione, un linguaggio condiviso…
ANDRE MEHMARI: piacere mio! Il jazz può essere descritto come un modo di pensare che possiamo esprimere attraverso la musica. L’improvvisazione è fondamentale, tanto quanto il materiale scritto.
2. Molte composizioni sul tuo album Veredas ricordano Preludi o Notturni di Chopin per fare un esempio. Personalmente ti vedo più come un musicista di confine più che un jazzista. Che cosa ti ha ispirato per questo disco? Intendo dire, il brano di apertura è molto brasiliano, ma il disco nella sua interezza ha un suono che trovo “europeo”…
AM: ho suonato e studiato molta musica, una grande varietà di generi musicali provenienti da posti e tempi diversi…inoltre, durante la mia infanzia a casa mia si sentivano musiche diverse l’una dall’altra, mia madre suonava sia Jobim che Chopin al piano. Questo si riflette nella musica che suono oggi. Vedo la musica come un’arte senza confini ma questo può essere difficile per chi è abituato ad usare categorie ed etichette e ricade negli stereotipi. Che cos’è brasiliano, Che cos’è europeo? Io non sono così e non lo sarò mai. Siamo una nazione composta da varie etnie, le mie radici sono italiana, portoghesi e libanesi ma io vedo me stesso come il risultato di un mix, un vero Brasiliano.
3. Grazie per questa bella risposta. Tornando al disco, cosa puoi dirci sul pezzo “Cine Paradiso”? E’ ispirato al famoso film italiano?
AM: certo! Era un film molto popolare in Brasile e ogni volta che lo vedevo mi commuoveva…Amo questo tema e il mandolino mi sembrava perfetto per accompagnare il pianoforte.
4. Guinga è ben conosciuto in Europa, è un compositore raffinato ed è autore di uno dei brani. Puoi parlarci della scena musicale brasiliana vista dalla tua esperienza?
AM: Guinga è uno dei miei pià grandi riferimenti così come il mio amico Gabriele Mirabassi. E’ un compositore classico “moderno” che dovrebbe essere piàù conosciuto in Brasile. In realtà Guinga ha presentato me e Gabriele durante il primo duetto in Brasile. La scena musicale del mio Paese è molto viva e e mi sento fortunato a farne parte, con grandi musicisti.
5. Hai modelli artistici di riferimento o segui una tua “voce interiore” che guida il tuo approccio alla composizione?
AM: seguo la mia voce interiore da quando ero bambino. Cerco di mantenere questa antenna attiva, in modo da cogliere ciò che vedo nel mondo e tradurlo in espressione musicale. E’ così che comunico con il mondo attorno a me.
6. VEREDAS è il tuo secondo disco per Egea dopo Miramari nel 2008. Come vedi la scena musicale italiana? Ci sono artisti che ti hanno colpito e con cui vorresti collaborare?
AM: amo profondamente l’Italia. Ho radici italiane. Vedo grandi musicisti qui oggi. Spero di avere e l’occasione di suonare con questi artisti di grande talento. Gabriele è uno dei più grandi clarinettisti viventi e sono stato fortunato ad averlo avuto come partner per l’album Miramari. E’ una vera fonte di ispirazione e ho scritto molta musica per lui in particolare. Siamo stati in tour in Italia per promuovere Miramari ed è stata un’esperienza indimenticabile per me, io adoro l’arte e la storia. Puoi immaginare cosa abbia significato per me vedere cose che prima conoscevo solo dai libri..
7. La tua discografia è vastissima! Pensi che ti dedicherai più a comporre, arrangiare e suonare o senti che , prima o poi, ti dedicherai solo alla composizione? Che rapporto hai con lo studio di registrazione?
AM: beh amo comporre tanto quanto amo suonare. Perciò non mi vedo lontano dai palcoscenici, Quando mi trovo in studio mi sento a casa, da quando mio padre costruì uno spazio per me quando ero adolescente. Registro quasi tutti i miei dischi a casa e Veredas è nato tutto lì. Sono molto interessato agli aspetti tecnici di un disco.
8. Pensi che il tuo stile possa essere avvicinato alla terza corrente di G. Schuller, per quanto riguarda la relazione fra improvvisazione e parti scritte? Penso al tuo album Odisseia, di sola improvvisazione…
AM: vedo la mia musica come il risultato di molti elementi che amo: dalla musica tradizionale folk all’avanguardia. La musica diventa tanto più aperta quanto la gente ascolta altre musiche , via internet. Forse questo dipende dall’essere Brasiliano, essere di mente aperta.. Questo mi porta ad imparare molte cose diverse, lontane da ciò che mi sta più vicino e allo stesso tempo sono molto vicine al mio bagaglio culturale. Per vedere una terza corrente devi prima vedere le altre due correnti della musica.. e io vedo la musica come un mare immenso, formato da tantissimi fiumi di musiche, non solo due e paralleli che non si incontreranno mai come molto pensano.
9. Hai composto anche un “Tribute To Berio” basato sulle opere di Monteverdi: nei tuoi dischi ci sono spesso cantanti, Che cosa pensi della voce umana? Sei coinvolto dal punto di vista dei test o la voce ( e il canto) è per te un colore dato alla canzone?
AM: Forse la musica vocale di Monteverdi è la musica che ascolto di più oggi. È pura magia, senza tempo. Amo la voce umana e ho la possibilità di lavorare con alcuni dei più gtrandi cantanti oggi in Brasile. Inoltre, sai che abbiamo una lunga e ricca tradizione di songwriting , importante e riconosciuta a livello mondiale. Il mio album ‘Canteiro’ comprende 30 canzoni, 15 cantanti e 26 strumentisti. A volte la voce diventa uno strumento, come in ‘O Espelho’,cantata da Salmaso.
10. Hai inciso molto come pianista o arrangiatore su dischi di altri artisti. Hai un tuo eroe nazionale con cui vorresti assolutamente suonare?
AM: cito sempre Egberto Gismonti come la più importante fonte di ispirazione e influenza. L’anno scorso abbiamo potuto suonare insieme ma certamente vorrei presto l’occasione di suonare con questo grande maestro.
11. Quando ti potremo vedere sui palchi italiani???
Febbraio prossimo ! A presto. (in italiano nel testo, nds)
Intervista di Massimiliano Venturini.
www.egeamusic.com
www.andremehmari.com