Intervista a Gaetano Partipilo

download (1)In occasione dell’uscita del nuovo album dei Jazz Convention abbiamo intervistato il sassofonista e fondatore Gaetano Partipilo.

The Jazz Convention, storica formazione jazz italiana, torna sulla scena musicale con il nuovo entusiasmante lavoro discografico Sound Briefing, edito da Mordente Records, giovane etichetta indipendente pugliese alla sua terza produzione.

Uscito il 31 maggio, Sound Briefing è un viaggio musicale dall’hard bop, un’idea di suono accattivante e personale, riconoscibile al primo ascolto. L’energia della tromba di Fabrizio Bosso assieme al sax di Gaetano Partipilo sono il motore trainante di questa “convention” composta anche dal contrabbasso di Giuseppe Bassi, dalla batteria di Fabio Accardi e dal pianoforte di Claudio Filippini, tra i più affermati e creativi della generazione under 30.
Formazione storica nata a fine anni ’90 grazie anche all’ala protettrice di Nicola Conte e giudicata secondo la critica come una delle più talentuose “young band” in circolazione, The Jazz Convention, è oggi il compendio di alcuni dei migliori esponenti a livello nazionale e internazionale del jazz italiano.

Nel disco, oltre a numerosi brani inediti composti da ognuno dei componenti, sono presenti anche degli omaggi a Lee Morgan, Andrew Hill e una versione originale di Billie’s Bounce di Charlie Parker.

Giuseppe Bassi ha composto Daniela’s Walking, ballad dedicata alla cantante barese Daniela D’Ercole, scomparsa tragicamente in un incidente a New York lo scorso 11 novembre, e un waltz dal titolo Endless dream, che si dispiega in un crescendo continuo che trova il suo apice nel fortissimo del solo di Bosso. Partipilo invece firma sia Hozic che Silversonic, un brano soul jazz di chiara matrice “Horaciana”. Fabrizio Bosso ha composto In volo, brano suonato su una scansione ritmica raddoppiata e Filippini offre una versione inedita de Il fiore purpureo, brano già presente nel suo disco Enchanted Garden (Cam);

Intervista a Nicola Sergio

Nicola Sergio Illusions

Vedi la recensione su www.jazzitalia.net/recensioni/illusions.asp

In occasione dell’uscita del nuovo album “Illusions” per l’etichetta Challenge Records, Impulse ha il piacere di intervistare il pianista e compositore Nicola Sergio.

 Nicola Sergio-piano

Stéphane Kerecki-contrabbasso

Fabrice Moreau-batteria

Nicola Sergio -pianista/compositore/arrangiatore – è laureato in Economia e diplomato col massimo dei voti in Piano Classico e Jazz presso il conservatorio di Perugia. Nello stesso Conservatorio ha ottenuto anche il diploma di Pedagogia e Didattica della musica. Ha conseguito inoltre il Prix jazz al CNR di Parigi, città in cui risiede dal 2008. Il musicista italiano dimostra sin dai primi passi le sue doti musicali, ottenendo vari attestati di merito in numerosi concorsi e rassegne di musica classica per giovani interpreti. E’ stato leader a Parigi di un trio a proprio nome che ha visto come special guests il sassofonista newyorkese Michael Rosen e il sassofonista argentino Javier Girotto. Con questo progetto ha registrato il CD SYMBOLS per l’etichetta olandese CHALLENGE RECORDS INTERNATIONAL, firmando con la stessa un contratto d’esclusiva per la produzione di 3 CD. Symbols, primo cd della serie,è attualmente distribuito in Europa, Giappone e Stati Uniti. Due brani del disco, Il labirinto delle fate e Seven Six, sono stati selezionati da Frédéric Charbaut per essere diffusi su tutti i voli della compagnia aerea AIRFRANCE nel quadrimestre Agosto-Novembre 2010. Nello stesso anno riceve numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale. Oltre ai due JAZZIT AWARDS nelle categorie miglior disco internazionale (premio della critica) e miglior compositore italiano (premio del pubblico), il disco è recensito favorevolmente dalla stampa specializzata europea: Jazzit, Musica Jazz, Jazzthing , Jazzthetic, Ensuitekulturmagazin, Horeindruck, Jazzman Jazzmagazine, Piano, Netherlans Dagblad, Pianowereld, Andy Magazine, University Magazine. Molti anche i passaggi radio: BRF Jazztime, TSF Jazz, Jazz à FIP , Radio Aligre, Radio France Musique, Radio France Bleu, Radio Campus Paris, Radio King International, Radio Phonica, Teleradiostereo. Nel Febbraio del 2012 Nicola Sergio registra il nuovo cd, ILLUSIONS, prodotto sempre da Challenge Records, in trio con Stéphane Kerecki al contrabbasso e Fabrice Moreau alla batteria, distribuito in Europa, Giappone, Cina, Sud Korea e Stati Uniti. Ha inoltre registrato come leader un Reportage e un CD per il progetto CILEA MON AMOUR – rivisitazione in chiave jazz delle opere principali del compositore Francesco Cilea – dell’etichetta NAU RECORDS, in quintetto con Joe Quitzke, Stéphane Kerecki, Yuriko Kimura, Michael Rosen. A fianco all’attività principale di carattere jazzistico si annoverano, poi, esperienze in progetti al confine tra jazz, musica da camera, pop , musica per film/teatro, direzione di Big Band. Ha suonato in diversi clubs e jazz festivals in Francia, Italia, Germania, Svezia ed Olanda.

http://it.myspace.com/nicolasergio

www.nicolasergio.com

www.challengerecords.com

Ascolta la traccia “Suspense”

Concert Nicola Sergio (piano solo) au Théatre Les Rendez-Vous d’Ailleurs
Is this email not displaying correctly?
View it in your browser.
EMISSIONS RADIO CD “ILLUSIONS”
FRANCE INFO, FRANCE MUSIQUE, FIP, RCV 99 FM LILLE, IMPULSE JAZZ
http://www.franceinfo.fr/musique/tendance-jazz/pianissimo-brad-mehldau-et-nicola-sergio-804533-2012-11-18
http://sites.radiofrance.fr/francemusique/em/open-jazz/emission.php?e_id=65000050&d_id=515004021
http://myfavoritethings.canalblog.com/
http://impulse-jazz.com/2012/12/21/intervista-a-nicola-sergio/

Piano_solo_6_Gennaio.1

Bonjour chers amis et bonne année à tous!!
Je reviens vers vous pour vous signaler mon prochaine concert à Paris, cette fois en piano solo, dimanche 6 Janvier à 17h! En programme compositions du nouveau cd en trio “ILLUSIONS”, quelques compo du prémier cd “Symbols” et des standards aussi!
Tarifs: 15€ sur place, 10€ sur billet reduc:
http://www.billetreduc.com/83995/evt.htm
Au plaisir de vous y voir!
Nicola

Nicola Sergio
Artist of Challenge Records International
France: +33 6 42 07 11 37
Italy: +39 349 400 71 96

HOME

Intervista a Giacomo Bruzzo (Rare Noise Records)

SEMET2012_1

In occasione dell’uscita dell’album Semetipsum 2012 (Rare Noise Records), registrazione dell’incontro tra la pianista Rita Marcotulli e il percussionista Michele Rabbia, Impulse ha il piacere di intervistare Giacomo Bruzzo il fondatore dell’etichetta Rare Noise Records.

Dall’incontro estivo fra la grande pianista e compositrice Rita Marcotulli, vincitrice nel 2011 del “David di Donatello” per la miglior Colonna Sonora, da lei composta per il film “Basilicata Coast to Coast”, e del “Top Jazz” 2011 come Miglior Artista, con Michele Rabbia, estroso interprete delle percussioni e dell’elettronica, con l’ artista video Petulia Mattioli e cementato dalle suggestioni del cantina e del vino Syrah 2009 di Michele Satta nasce un prodotto unico, Semetipsum 2012.

Non è un incontro tra arte e vino, ma tra artisti che vivono il loro lavoro come ricerca ed espressione di quel se stesso unico e irripetibile che abita in ogni uomo, e un vignaiolo fedele alla sua ormai trentennale relazione con l’originalità della terra e della vigna. L’uva Syrah, nome di suggestioni mediorientali, è considerata da Michele straordinaria interprete del carattere mediterraneo di Bolgheri, complessità ed armonia, forza ed eleganza.

Questo vede la registrazione esclusiva del concerto, prodotta dalla casa discografica Rare Noise Records di Londra, abbinata ad una magnum autografata dagli artisti di Michele Satta Syrah 2009, selezionato da Vignanuova esclusivamente per l’evento con etichetta e confezione limitata ideata da Petulia Mattioli.

Le confezioni complete saranno messe in vendita a partire da dicembre e saranno disponibili online direttamente dal sito www.michelesatta.com.

www.semetipsum.com

www.rarenoiserecords.com

Intervista ad Andre’ Mehmari

Mehmari

Con l’uscita del suo nuovo album “Veredas”per l’italiana EGEA REcords, abbiamo voluto intervistare Andre’ Mehmari. Polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha già inciso decine di dischi toccando gli stili più diversi, dall’avanguardia al folk. Potete leggere i suoi pensieri qui:

1. Anzitutto, vorrei ringraziarti per questa intervista, è un piacere per me presentare al pubblico italiano un artista versatile e di talento come te. Hai iniziato a suonare all’età di cinque anni e da lì ti sei dedicato a vari strumenti e alla composizione classica. Che cos’è quindi il jazz per te? Un ‘espressione, un linguaggio condiviso…

ANDRE MEHMARI: piacere mio! Il jazz può essere descritto come un modo di pensare che possiamo esprimere attraverso la musica. L’improvvisazione è fondamentale, tanto quanto il materiale scritto.

2. Molte composizioni sul tuo album Veredas ricordano Preludi o Notturni di Chopin per fare un esempio. Personalmente ti vedo più come un musicista di confine più che un jazzista. Che cosa ti ha ispirato per questo disco? Intendo dire, il brano di apertura è molto brasiliano, ma il disco nella sua interezza ha un suono che trovo “europeo”…

AM: ho suonato e studiato molta musica, una grande varietà di generi musicali provenienti da posti e tempi diversi…inoltre, durante la mia infanzia a casa mia si sentivano musiche diverse l’una dall’altra, mia madre suonava sia Jobim che Chopin al piano. Questo si riflette nella musica che suono oggi. Vedo la musica come un’arte senza confini ma questo può essere difficile per chi è abituato ad usare categorie ed etichette e ricade negli stereotipi. Che cos’è brasiliano, Che cos’è europeo? Io non sono così e non lo sarò mai. Siamo una nazione composta da varie etnie, le mie radici sono italiana, portoghesi e libanesi ma io vedo me stesso come il risultato di un mix, un vero Brasiliano.

3. Grazie per questa bella risposta. Tornando al disco, cosa puoi dirci sul pezzo “Cine Paradiso”? E’ ispirato al famoso film italiano?

AM: certo! Era un film molto popolare in Brasile e ogni volta che lo vedevo mi commuoveva…Amo questo tema e il mandolino mi sembrava perfetto per accompagnare il pianoforte.

4. Guinga è ben conosciuto in Europa, è un compositore raffinato ed è autore di uno dei brani. Puoi parlarci della scena musicale brasiliana vista dalla tua esperienza?

AM: Guinga è uno dei miei pià grandi riferimenti così come il mio amico Gabriele Mirabassi. E’ un compositore classico “moderno” che dovrebbe essere piàù conosciuto in Brasile. In realtà Guinga ha presentato me e Gabriele durante il primo duetto in Brasile. La scena musicale del mio Paese è molto viva e e mi sento fortunato a farne parte, con grandi musicisti.

5. Hai modelli artistici di riferimento o segui una tua “voce interiore” che guida il tuo approccio alla composizione?

AM: seguo la mia voce interiore da quando ero bambino. Cerco di mantenere questa antenna attiva, in modo da cogliere ciò che vedo nel mondo e tradurlo in espressione musicale. E’ così che comunico con il mondo attorno a me.

6. VEREDAS è il tuo secondo disco per Egea dopo Miramari nel 2008. Come vedi la scena musicale italiana? Ci sono artisti che ti hanno colpito e con cui vorresti collaborare?

AM: amo profondamente l’Italia. Ho radici italiane. Vedo grandi musicisti qui oggi. Spero di avere e l’occasione di suonare con questi artisti di grande talento. Gabriele è uno dei più grandi clarinettisti viventi e sono stato fortunato ad averlo avuto come partner per l’album Miramari. E’ una vera fonte di ispirazione e ho scritto molta musica per lui in particolare. Siamo stati in tour in Italia per promuovere Miramari ed è stata un’esperienza indimenticabile per me, io adoro l’arte e la storia. Puoi immaginare cosa abbia significato per me vedere cose che prima conoscevo solo dai libri..

7. La tua discografia è vastissima! Pensi che ti dedicherai più a comporre, arrangiare e suonare o senti che , prima o poi, ti dedicherai solo alla composizione? Che rapporto hai con lo studio di registrazione?

AM: beh amo comporre tanto quanto amo suonare. Perciò non mi vedo lontano dai palcoscenici, Quando mi trovo in studio mi sento a casa, da quando mio padre costruì uno spazio per me quando ero adolescente. Registro quasi tutti i miei dischi a casa e Veredas è nato tutto lì. Sono molto interessato agli aspetti tecnici di un disco.

8. Pensi che il tuo stile possa essere avvicinato alla terza corrente di G. Schuller, per quanto riguarda la relazione fra improvvisazione e parti scritte? Penso al tuo album Odisseia, di sola improvvisazione…

AM: vedo la mia musica come il risultato di molti elementi che amo: dalla musica tradizionale folk all’avanguardia. La musica diventa tanto più aperta quanto la gente ascolta altre musiche , via internet. Forse questo dipende dall’essere Brasiliano, essere di mente aperta.. Questo mi porta ad imparare molte cose diverse, lontane da ciò che mi sta più vicino e allo stesso tempo sono molto vicine al mio bagaglio culturale. Per vedere una terza corrente devi prima vedere le altre due correnti della musica.. e io vedo la musica come un mare immenso, formato da tantissimi fiumi di musiche, non solo due e paralleli che non si incontreranno mai come molto pensano.

9. Hai composto anche un “Tribute To Berio” basato sulle opere di Monteverdi: nei tuoi dischi ci sono spesso cantanti, Che cosa pensi della voce umana? Sei coinvolto dal punto di vista dei test o la voce ( e il canto) è per te un colore dato alla canzone?

AM: Forse la musica vocale di Monteverdi è la musica che ascolto di più oggi. È pura magia, senza tempo. Amo la voce umana e ho la possibilità di lavorare con alcuni dei più gtrandi cantanti oggi in Brasile. Inoltre, sai che abbiamo una lunga e ricca tradizione di songwriting , importante e riconosciuta a livello mondiale. Il mio album ‘Canteiro’ comprende 30 canzoni, 15 cantanti e 26 strumentisti. A volte la voce diventa uno strumento, come in ‘O Espelho’,cantata da Salmaso.

10. Hai inciso molto come pianista o arrangiatore su dischi di altri artisti. Hai un tuo eroe nazionale con cui vorresti assolutamente suonare?

AM: cito sempre Egberto Gismonti come la più importante fonte di ispirazione e influenza. L’anno scorso abbiamo potuto suonare insieme ma certamente vorrei presto l’occasione di suonare con questo grande maestro.

11. Quando ti potremo vedere sui palchi italiani???

Febbraio prossimo ! A presto. (in italiano nel testo, nds)

Intervista di Massimiliano Venturini. 

www.egeamusic.com

www.andremehmari.com

Intervista a Dino Rubino

DINO_RUBINO_TRIO_ZENZIIn occasione dell’uscita del primo album registrato in trio da Dino Rubino, Zenzi “omaggio a Miriam Makeba”, per l’etichetta Tuk Music di Paolo Fresu, Impulse ha il piacere di intervistarlo.

Dino Rubino piano
Paolino Dalla Porta c.ontrabbasso
Stefano Bagnoli batteria

L’album è un tributo all’artista e attivista sudafricana, in cui viene valorizzato il patrimonio melodico e ritmico in un ritratto a più facce in chiave jazz: la Mama Afrika interprete della musica tradizionale della sua terra, jazzista e cantante folk e di world music.
“L’attività politica di Miriam Makeba, la sua morte a Castel Volturno, il legame tra Sicilia e Africa, terre che hanno ben più in comune della sola vicinanza fisica, sono tutti aspetti che mi legano personalmente alla vicenda di questa straordinaria artista – racconta Rubino – e che desideravo rappresentare, a mio modo, in un album.

E il progetto musicale si è sviluppato con molta naturalezza, quasi istintivamente. In particolare, la lettura della sua autobiografia, una raccolta di racconti che toccano le vicende personali, il rapporto con la sua terra, i suoi incontri importanti, oltre che una descrizione del suo pensiero d’artista e musicale, insieme all’ascolto dei suoi brani, da soli hanno avuto il potere di evocare gli arrangiamenti e le nuove composizioni che poi ho registrato. Non è stato un lavoro “di testa”: più cose andavo scoprendo di Miriam Makeba, più la sentivo mia.”
Dal punto di vista stilistico, la variazione ritmica e uno spiccato senso del colore caratterizzano il trio, insieme alla sobrietà di tratto. La ritmica di alta statura che affianca Dino per questo progetto è in grado di valorizzare al meglio la personalità duplice del musicista siciliano: Stefano Bagnoli, più legato alla tradizione del mainstream di tipo moderno, e Paolino dalla Porta, che rappresenta la linea jazzistica più aperta ed europea. Come nella sua migliore accezione, il trio diventa organismo paritario, nel quale le idee si sviluppano in maniera circolare tra i tre strumenti favorendo la dimensione improvvisativa e l’interplay.

Appuntamenti:

12 novembre Busto Arsizio – Art Blakey Jazz Club
15 novembre Padova Jazz Festival
4 dicembre Verona – Cantine Arena
5 dicembre Marostica – Panic Jazz Club
21 dicembre Fano Jazz Club